mercoledì 14 settembre 2016

una gita a... Tutta la verità sul Ponte tibetano di Monte Carasso

Da diverse settimane mio marito insisteva per portarci tutti a vedere il famoso Ponte tibetano, sospeso sopra Monte Carasso, vicino a Bellinzona. Il ponte è lungo 270 m ed è posto ad una altezza di 130 m dal fondovalle.


Io ero un po' titubante perchè con l'età soffro un po' di vertigini, ma lui era così convinto che mi sono anch'io lasciata convincere.

Va bene si parte! Domenica pomeriggio con il pranzo ancora a metà digestione.


Arriviamo alla funivia di Monte Carasso e ci dicono che ci sono almeno 40 m di attesa per salire. Aspettiamo. Dopo una mezz'ora ci dicono che possiamo prendere anche un piccolo shuttle che sale nelle vicinanze della funivia, benissimo prendiamo il bussino.

Arrivati si scende e si comincia la camminata. Mio marito aveva letto che si trattava di una comoda passeggiata di circa mezz'ora- 40 m e con noi lungo la strada molte famiglie, che come noi avevano avuto informazioni di una tranquilla scampagnata.

Altrochè passeggiata! Credo di aver passato l'ora successiva o forse più a fare una camminata tutta in salita. Il sentiero devo dire molto ben curato, ma comunque non assolutamente adatto a famiglie con bambini al di sotto dei 6/7 anni o se la si vuole affrontare con bimbi piccoli bisogna attrezzarsi con zainetti per trasportare il bimbo.

San Giorgio uccide il drago 


Dopo circa 20 m di cammino però una piacevole sorpresa, la chiesa di San Bernard una costruzione romanica della fine dell'XI o all'inizio del XII secolo, tutta completamente affrescata.

A nostra disposizione una simpatica signora, guida incaricata dalla Municipalità di Monte Carasso, ci ha illustrato tempi e soggetti degli affreschi, tra diavoletti, santi e ultima cena con simboli davvero inusuali.
Una chiesa così bella e ben curata in un luogo così impervio? strano! e invece no.

Abside con altare in pietra dell'impianto originale della chiesa 
In tempi ormai remoti quando ancora nel fondovalle era tutta palude e il fiume Ticino straripava facilmente, le persone vivevano in un villaggio a queste altitudini e di conseguenza avevano investito nella loro chiesa principale.

Il santo a cui è dedicata è San Bernardo, molto importante in Svizzera e anche nella tradizione cristiana, ma insieme a lui una teoria di alcuni dei più importanti santi dell'agiografia, Santa Margherita, San Martino, San Sebastiano, Santa Liberata. La maggior parte degli affreschi sono del XV secolo attribuita alla bottega luganese di Cristoforo e Nicolao da Seregno.

A sinistra naufraghi salvati in mare: una scena molto attuale 

Madonna del latte 








di Cristina Radi

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